Carmine Iampietro, coordinatore MdL in Albania. Da quanto tempo vive in terra albanese?

Sono venuto per la prima volta nel 2009 in visita turistica e da subito tante cose mi sono piaciute. L’ospitalità, la tranquillità sociale, il modo di vivere molto meno frenetico. Nel 2013, con la mia famiglia, abbiamo deciso di comprare casa. Nel 2014, una volta in pensione, ci siamo trasferiti.

Ci può fare un quadro attuale dell’Albania? Come si vive nel Paese delle Aquile?

Per i pensionati, siano essi italiani che europei, la vita è migliore di quanto si possa immaginare. Il Paese è in forte crescita. L’età media della popolazione è molto giovane, anche se, occorre dire, che tanti giovani stanno andando via. Ciò, tuttavia, è un fenomeno diffuso ed è condiviso con molti altri Stati del sud-est europeo.

Ora come ora, sono in atto molte riforme interne, considerato che l’obiettivo da raggiungere per le autorità governative è quello dell’entrata nell’Unione Europea. Riguardo alla situazione interna dell’ordine pubblico, posso affermare che la microcriminalità è praticamente inesistente; ciò è molto importante per la vita delle persone in genere e per noi pensionati in particolare.

Compatibilmente con le poche risorse economiche disponibili, la sanità pubblica funziona abbastanza bene. Esistono, poi, delle ottime cliniche private che offrono i loro servizi a prezzi decisamente accessibili.

Per quanto riguarda noi italiani, mi piace sottolineare il fatto che siamo ben considerati ed accolti favorevolmente. La gente ricorda piacevolmente quanto è stato fatto per il popolo albanese nel corso degli ultimi 30 anni. Sono convinto che l’Albania può offrire, sotto tutti i punti di vista, molto a noi pensionati europei.

Perché ha lasciato l’Italia? Cosa spinge un pensionato italiano a lasciare il proprio Paese?

Principalmente, devo ammettere, sono stati i motivi economici che hanno determinato tale tipo di scelta. Trovo inammissibile, infatti, che dopo aver pagato 48 anni di contributi, principalmente come artigiano, percepisca una pensione che non mi consente di svolgere una vita dignitosa in Italia. A ciò si deve aggiungere “l’aggravante” di un’imposizione fiscale sia erariale che locale, davvero esorbitante. Essendomi trasferito in Albania i vantaggi sono molteplici, godendo, nel contempo, di una tassazione molto ridotta rispetto a quella italiana ed essendo il costo della vita molto ridotto rispetto al “bel paese”: mediamente il 50% in meno, senza contare anche il fattore climatico che è decisamente migliore, specialmente per chi proviene dal Nord Italia.

Quali sono le problematiche dei pensionati italiani in Albania?

Le problematiche dei pensionati italiani in Albania sono rappresentate principalmente dalla difficoltà di ottenere il permesso di soggiorno, atteso che la legge albanese non prevede, attualmente, lo status di pensionato. Nel Paese delle aquile, per ora, la pensione non è considerata fonte di reddito. Quello che potrebbe rappresentare un possibile vantaggio, crea nella realtà, notevoli problemi.

Attualmente, i motivi per i quali si può ottenere il permesso di soggiorno sono rappresentati:

  • dalla proprietà di una casa;
  • da un contratto di lavoro subordinato;
  • dall’apertura di una partita IVA;
  • da un contratto di volontariato;
  • dal ricongiungimento familiare; nonché
  • da altre motivazioni rimesse alle valutazioni di un’apposita Commissione statale.

Questa, per il sottoscritto, è la situazione attuale e costituisce il principale problema che impedisce all’Albania di essere un nuovo Portogallo.

Da settembre è divenuto Coordinatore nazionale del Movimento delle Libertà in Albania, il Movimento dell’On. Massimo Romagnoli. Quali sono le iniziative e gli obiettivi?

Quale coordinatore del Movimento delle Libertà e come Presidente dell’APIA (Associazione Pensionati italiani in Albania), stiamo fattivamente dialogando con il Governo albanese per il riconoscimento dello status di pensionato. La speranza è che ad ogni pensionato sia riconosciuto tale diritto (sino ad ora negato) e che tutti possano ottenere agevolmente il permesso di soggiorno con la condizione di accreditare su di una banca albanese la propria pensione, con la dimostrazione di un contratto di affitto con validità di almeno un anno. Al riguardo, va detto che proficui colloqui sono già stati avviati con le Autorità preposte e si spera di raggiungere l’obiettivo fissato in un tempo ragionevole.