Tante donne Italiane vivono all’estero, donne che hanno lasciato il proprio Paese per un futuro migliore. Donne che hanno saputo farcela in una terra che non era quella nativa. Oggi, abbiamo scelto di intervistare Maria Annibalina Martina in Pizzichetti, recentemente nominata Responsabile del Coordinamento Donne per il Movimento delle Libertà in Germania.
Di dov’è originaria?
Sono nata ad Oria (Brindisi), in una famiglia allargata: ho due sorelle e sette fratelli.
Da quanto tempo vive in Germania?
Nel 1973, all’età di tredici anni, mi sono trasferita a Colonia, dove mi ritrovo ancora oggi. Mi ricordo le pesanti valige del nostro primo viaggio da emigranti ed il dormire nei lunghi corridoi delle stazioni. Ho frequentato una scuola bilingue per i primi sei mesi, in modo tale da poter continuare a parlare italiano e imparando nel contempo la lingua tedesca.
Come ha vissuto l’emigrazione?
È stato un periodo difficile, l’immigrato era visto male, discriminato e messo da parte… ma non perché se ne voleva male a prescindere, ma solo per una certa fisiologica diffidenza, considerati anche i tempi. Tra bambini, invece, si giocava e ci si voleva bene, anche se l’educazione allora corrente insegnava loro di vedere gli italiani come stranieri. Ricordo che io ero l’unica italiana in una classe completamente tedesca.
Nel 1976, ho conosciuto Damiano Pizzichetti che diventerà, successivamente, mio marito e compagno di vita. Il mio primo e grande amore. Mentre lui studiava, io facevo la scuola di Arte e Mestieri come assistente medico. Abbiamo avuto tre figlie femmine, l’ultima è nata nel 1995.
Di cosa si occupa in Germania?
Dal febbraio del 1995, con mio marito abbiamo una attività di ristorazione. Un bel ristorante italiano, nel centro della città di Colonia.
Come ha conosciuto l’Onorevole Massimo Romagnoli?
Innanzitutto, desidererei tanto ringraziare l’On. Romagnoli, per la mia recente nomina. Il Presidente è una persona di cuore, sempre disponibile. Un politico sincero e leale, tutto anima e cuore. Dal 2013, abbiamo costruito un rapporto di amicizia che è sfociato dapprima nella mia adesione al Movimento delle Libertà e, più recentemente, nella nomina di responsabile del Coordinamento Donne per la Germania.
Cosa vuol dire essere oggi una donna “straniera” in Germania? Quali sono le difficoltà che incontra, se ve ne sono?
In quanto donna, imprenditrice italiana all’estero, oltre che moglie e madre, devo riconoscere che conciliare il tutto non è facile. Bisogna avere molta forza d’animo, molta volontà. Gestire la famiglia oltre che l’attività imprenditoriale non è facile, soprattutto oggigiorno, in questi tempi di pandemia. A volte è necessario scegliere a cosa dare più peso, più rilevanza e non sempre ciò è agevole. Eppure, proprio in questi momenti, facendo determinati sacrifici si ritrova la forza di reagire, di andare avanti, una certa gioia di vivere.
Come già anticipato è stata nominata dal Presidente del Movimento delle Libertà, l’On Romagnoli, “Responsabile Coordinamento Donne in Germania”. Cosa significa per lei questo incarico?
Questa nomina rappresenta per me uno stimolo a rappresentare tutte le donne italiane in Germania. Attraverso la mia testimonianza e la mia esperienza intendo essere un punto di riferimento, di supporto e di sostegno per tante donne italiane oltre confine. E ciò, soprattutto con riguardo a questo periodo così difficile che stiamo attraversando. Momento storico, in cui noi tutti abbiamo bisogno, oggi più che mai, di essere vicini e di sostenerci l’un l’altro, di essere generosi e solidali.