E’ un obbligo del Governo e del parlamento, indipendentemente dagli schieramenti politici, dover proteggere gli italiani attraverso una buona sanità pubblica e privata”. Lo dichiara Massimo Romagnoli, presidente della Confederazione degli Imprenditori Italiani in Europa – CONFIINE.

Per Romagnoli “un buon governo deve garantire:

  1. La nascita
  2. La crescita
  3. Il diritto all’educazione
  4. Il diritto alla sanità
  5. Il diritto al lavoro
  6. Il diritto alla pensione

Pertanto, dopo incontri avuto con due importanti rappresentanti come Mariastella Giorlandino e Elisa Interlandi, sposo le preoccupazioni presentate dall’Associazione UAP (Unione nazionale ambulatori poliambulatori enti e ospedalità privata) e ANMED (Associazione Nazionale di Medicina, Diagnostica, Salute e Benessere) che proteggono i presidi convenzionati privati.

Obiettivi principali del mio impegno:

Si deve reagire per mettere in regola

  1. “il nuovo nomenclatore, i Lea (Livelli essenziali di assistenza);
  2. il decreto concorrenza e il nodo delle farmacie, che vorrebbero ottenere le autorizzazioni regionali per poter eseguire test ed analisi come fanno già i laboratori privati”.
  3. Un altro tema da affrontare sono le numerose Liste d’attesa che devono essere abbattute con professionalità.

Non dimentichiamo che con il diritto alla salute dei cittadini non si scherza, non si possono consegnare screening senza che questi siano eseguiti e firmati da figure professionali competenti e con i giusti requisiti”.

Citando Mariastella Giorlandino, “non siamo contro le farmacie, ma il medico fa la diagnosi, prescrive la cura e il farmacista eroga il farmaco”.

Quindi ho deciso di portare queste preoccupazioni in Commissione Europea e al Parlamento Europeo per chiedere chiarezza sulle norme ed il rispetto della legalità delle procedure in Italia affinché sia tutelata la salute degli italiani, anche a tutela della professione medica e contro le aggressioni di cui abbiamo registrato cronache drammatiche anche di recente nel nostro paese.

Siamo certi che il premier Giorgia Meloni, che ha sempre vantato la tutela della nazionalità e delle nostre strutture e della salute, da donna sarà sensibile ai bisogni di tutti gli italiani anche di chi rischia il posto di lavoro nella sanità privata.

Le numerose strutture private su tutto il territorio hanno un ruolo rilevante, mettendo a disposizione la professionalità, il rapporto medico-utente e le tempistiche idonee per la diagnosi e la cura nel pieno rispetto della libertà di scelta e della centralità del paziente. I laboratori e ambulatori privati convenzionati rappresentano realmente agli occhi dei cittadini i principali erogatori della medicina del territorio, un punto di riferimento per chi ha la necessità frequente di effettuare controlli e analisi, con la certezza di una risposta rapida e puntuale. Si tratta di risorse straordinarie per la collettività, che costantemente sono poste sotto verifiche e controlli rigidi da parte delle autorità competenti. Una rete che possiede tutti gli asset ed i requisiti per prestare i servizi di prevenzione, diagnosi e cura in modo appropriato”, conclude Romagnoli.