Il Movimento delle Libertà, lancia il “progetto della Consulta
In realtà e secondo gli auspici, dovremmo parlare di progetto delle Consulte, in quanto, il nostro Movimento intende avviare questo esperimento, che reputiamo interessante, per tutte quelle categorie, associazioni ecc., con le quali normalmente ci interfacciamo: ristoratori, imprenditori, giovani, disabili, pensionati, operatori del settore della moda, operatori turistici e culturali.

L’idea è quella di creare un tavolo permanente di lavoro per ciascuno degli ambiti e settori appena riferiti, al fine di conoscere e approfondire le problematiche specifiche, contribuire a creare un dibattito tra i differenti attori e soggetti dei vari settori nei quali vogliamo agire, nonché di preparare i futuri candidati alle elezioni dei Comites che dovrebbero tenersi nell’autunno prossimo.

Sarà quella, infatti, la sede naturale – afferma l’esponente del MDL – in cui si dovranno sostenere e portare avanti le politiche di supporto alle categorie anzidette, cercare di rappresentarle al meglio e difendere gli interessi italiani all’estero nei più disparati settori.

Aspetto emblematico da cui vogliamo partire è quello della ristorazione italiana all’estero, ma allo stesso tempo intendiamo valorizzare anche altri importanti “asset” nazionali, come quelli della moda, del design, del turismo, della cultura e dell’imprenditoria in genere”.

Secondo Lo Savio – noto imprenditore romano avvicinatosi da tempo al Movimento delle Libertà dell’On.le Massimo Romagnoli – unitamente a queste importanti categorie che rappresentano, per definizione, l’eccellenza italiana nel mondo, dovranno trovar spazio anche le politiche di difesa e di sostegno delle fasce più deboli e più fragili – anziani e pensionati, malati e disabili, donne, adolescenti e bambini- che nongodono di particolare risalto e che,troppo spesso, sono state blandite e poi abbondonate sia dalle Istituzioni che dalla politica in genere.

Per quel che attiene il settore della ristorazione, l’MDL è consapevole che occorre sempre più tutelare e valorizzare la tradizione enogastronomica nazionale, il suo stile alimentare, le sue produzioni agroalimentari e vigilare nella lotta alla contraffazione del marchio italiano.

“Siamo a conoscenza – così continua Lo Savio – che con la legge di bilancio 2021, è già stato fatto un primo passo in avanti. Occorrerà, tuttavia, valutare con le associazioni di categoria, se tali disposizioni siano sufficienti o se, al contrario, necessitino di aggiustamenti e/o di integrazioni. Noi crediamo nei valori più nobili della politica, nella partecipazione e nell’ascolto delle parti sociali, ed è per questo che guardiamo con fiducia al progetto e ci aspettiamo un’adesione massiccia all’iniziativa da parte delle associazioni di categoria.