Gli imprenditori dell’Horeca – macrosettore che coinvolge Hotellerie-Restaurant-Café – stanno cercando in tutti i modi di resistere e portare avanti i loro progetti in un mondo segnato sempre più dalla pandemia e dalla conseguente crisi dei consumi. Purtroppo, sinora, i piani di ripresa dei singoli Paesi europei, attuati con modalità e strumenti differenti per sostenere questo importante e strategico settore dell’economia, non hanno dato i risultati sperati.

Il Presidente del Movimento delle Libertà, On. Massimo Romagnolisi posiziona a fianco dei ristoratori spiegando: “C’è bisogno di un piano omogeneo d’interventi da mettere al centro delle azioni del Recovery Plan per la tutela del comparto horeca. Un piano che, pur tenendo conto delle differenze di sistema valide in ogni singolo Paese, abbia una regia di coordinamento unitaria”.

La situazione dell’Horeca, in Belgio come anche in Italia, è grave e necessita di un intervento urgente, secondo l’On. Romagnoli.

“Da più di un mese sto incontrando diversi ristoratori in Belgio ed in Italia, e appare inutile esprimere la loro situazione a parole. Siamo di fronte a uno dei momenti più critici per la ristorazione e non solo. Sono, altresì, a fianco e comprendo le categorie che legittimamente protestano”, spiega il Presidente del Movimento delle Libertà.

Anche il vino italiano – come ogni prodotto simbolo del made in Italy – non può permettersi di perdere lo storico vantaggio competitivo. L’orizzonte temporale per l’uscita dalla crisi del commercio dei prodotti di eccellenza italiani, tuttavia, è ancora lontana, secondo l’on Romagnoli.

Proprio mentre sembrava apparire la luce in fondo al tunnel, “tac, altra batosta per la ristorazione che dopo Pasqua ha subito il prolungamento della chiusura. Ed allora è ovvio che scoppino – anzi, riscoppino – le polemiche dei ristoratori e di tutta la filiera…”. “Serve una soluzione immediata che protegga gli imprenditori e le partite IVA!” osserva Massimo Romagnoli.

Nel frattempo, in altre parti del mondo, queste logiche appaiono del tutto superate. È il caso di Paese Islanda e Regno Unito, che oltre ad aprire l’Horeca, si preparano ad accogliere i primi turisti. Ma anche la lontana Polinesia, nel bel mezzo del Pacifico, sta andando verso l’eliminazione di tutte le restrizioni, riportando le persone nei ristoranti, bar, palestre, e simili.

Capiamo così che le restrizioni che sono state imposte sono frutto di politiche non corrette, adottate magari in un primo momento successivo all’espandersi della pandemia, ma che ora appaiono inappropriate e che necessitano di essere riviste. “Di certo, in questa situazione a ‘pagare il conto’ sono coloro che hanno un’attività commerciale o un’impresa”, conclude il Presidente del MdL.