Il Movimento delle Libertà ritiene che il coprifuoco imposto dal premier Giuseppe Conte non andrà a colpire il virus, ma tutte quelle categorie di esercenti della ristorazione e del turismo che stanno subendo un’inutile limitazione e che rischiano di non rialzarsi più dalla crisi pandemica in corso”. E’ quanto si legge in una nota stampa del Movimento delle Libertà presieduto dall’On. Massimo Romagnoli.

“Con il pretesto di cercare di contenere i contagi, lo stop alle 18 per bar, pizzerie e ristoranti sembra essere il colpo di grazia per tutto un settore economico – comprensivo di quello turistico ad esso legato – che rischia così di perire. Questo l’allarme lanciato dalla Fipe-Confcommercio, allarme che il Movimento delle Libertà condivide e appoggia, mentre monta la protesta nelle piazze per un Dpcm che mette in ginocchio l’economia di un’intera filiera e non solo”.

“Sono numeri impressionanti quelli che emergono dall’inizio della crisi sanitaria. Numeri che il Governo ignora o finge di ignorare. Circa 50 mila le imprese medie, piccole e piccolissime che hanno già chiuso i battenti, più di 350 mila i posti di lavoro messi a rischio. Le perdite causate dalla stretta sono terribili. Il coprifuoco, che resterà in vigore almeno fino al 3 dicembre, costerà alle imprese del comparto almeno 2,7 miliardi di euro al mese, che si vanno ad aggiungere ai 30 miliardi già persi fino ad oggi”.

“Senza contare, infine, che ai pubblici esercizi sono stati imposti dei protocolli di sicurezza ristrettissimi che hanno comportato spese, processi di indebitamento volti a favorire la sicurezza degli avventori, come l’introduzione di distanziamenti, di barriere, di nuovi processi lavorativi e della relativa formazione del personale. Ebbene tutto questo non è bastato ed i provvedimenti governativi adottati sembrano servire solo come copertura per chi, in questi otto mesi di crisi, avrebbe dovuto seriamente intervenire per tutelare e mettere in sicurezza il Paese, sia sotto il profilo sanitario che dal punto di vista economico”.

Il “caso” Australia

“In Australia, il lockdown è durato ben 7 mesi. Un periodo lunghissimo in cui il Governo ha fornito consistenti aiuti economici ai cittadini e alle imprese. Gli affitti sono stati tutti sospesi. Per attività, come quella della ristorazione, il 50% dell’affitto è stato completamente cancellato. Il restante 50% è stato rateizzato. Anche i mutui sono stati sospesi, con modalità di favore per gli esercenti.

Quando a settembre in Australia si è deciso di prorogare il lockdown, immediatamente sono stati annunciati nuovi incentivi per il comparto: 10 mila dollari (circa 6 mila euro) per chi aveva meno di 100 posti a sedere, 30 mila dollari per chi ne aveva di più. Insomma proprio come qui da noi! Il Governo australiano ha proseguito con ulteriori misure indirizzate a tutti i cittadini australiani che avessero lavorato da almeno un anno, distribuendo un sostegno economico (job seeker) che ha consentito di vivere adeguatamente. Questo contributo, tra l’altro, continuerà ad essere operativo, con particolari modalità, fino a marzo del 2021”.

“Ma non è tutto, l’Australia ha sostenuto economicamente anche i cittadini costretti alla quarantena. Coloro i quali dovevano restare a casa in attesa dell’esito del tampone, sono stati risarciti con 450 dollari. Ciò per evitare che avessero la tentazione di uscire per ragioni lavorative. Analogamente si è proceduto per chi doveva restare in isolamento. Anche costoro sono stati adeguatamente risarciti dallo Stato (fino a 1.500 dollari per due settimane di quarantena)”.

“Insomma, un sogno ed una chimera per imprese e lavoratori italiani che, al contrario, in questi mesi, hanno assistito solo agli show televisivi del premier Conte, ai proclami del governo giallorosso e che ancora aspettano la mai pervenuta “potenza di fuoco” annunciata

Il Presidente, On. Massimo Romagnoli, ed il candidato del MDL, Massimiliano Lo Savio, sostengono “che il tempo delle parole, dei proclami e dei DPCM deve trovare fine, per lasciare spazio alla politica del fare e dell’agire a difesa concreta di cittadini e imprese. È tempo che chi ha la responsabilità di governo, assuma su di sé tutto il peso e la gravità che il momento esige””.